Nell’immediato post-laurea inizia a costruire una serie di nuove case e nuovi borghi localizzati in prevalenza nella sua terra d’origine di Montalcino e della Val d’Orcia.
Le sue prime architetture costruite stimolano l’interesse di alcuni critici e di riviste che documentano ampiamente la sua giovane opera. I suoi progetti vengono pubblicati, tra le altre, su Casabella, Ville Giardini, Controspazio, Costruire in laterizio, Industria delle Costruzioni, Paesaggio Urbano, Edilizia Popolare, AU, PA, Abitare la Terra, con testi di G.K.Koenig, A.Bugatti, A.Acocella, C.Latina, A.Greco, M.Pisani, N.Risaliti.
In parallelo all’attività professionale si dedica con intensità al disegno di luoghi visionari di un proprio mondo immaginario ed agli studi per una propria città ideale. Con questi disegni suscita la curiosità di Giovanni Klaus Koenig che lo spinge a renderli pubblici e che espone attraverso due mostre personali a Firenze e Roma nel 1986. Giovanni Klaus Koenig scrive e gli lascerà in eredità uno straordinario testo critico MAURO ANDREINI:L’ARTE DELLA FUGA
“……Ma non si tratta di un post-moderno (infelice definizione) che il caso ha trapiantato a Firenze; bensì di un vero architetto che ha ripercorso per conto proprio la stessa strada di Mario Botta, che ricordo benissimo quando era mio allievo a Venezia, e che, anche nel modo di fare, somiglia a Mauro Andreini. La loro comune caratteristica è che non disegnano mai castelli di carta, né sognano eteree costruzioni impossibili alla Scolari, e nemmeno si preoccupano eccessivamente di fare un bel disegno, nonostante le loro grandi capacità disegnative. I loro appunti sono e restano ragionamenti grafici sull’architettura, nei quali si avverte benissimo che l’architettura è intesa come “pietra su pietra”: qualcosa che pesa, anche sulla carta, e che con il disegno o la pittura ha solo una parentela e non proprio stretta.Come si avverte che Botta è conterraneo di Borromini così Andreini ha assorbito tutta l’arcigna costruttività della sua Montalcino, che è così schiacciante da non produrre, in quest’ultimo mezzo secolo, altri architetti. Se fosse facile fare il Brunello, lo si farebbe in altri posti e non solo a Montalcino; ma se viene solo lì è per molte ragioni. Una sopra le altre: che tutto quel che si fa a Montalcino deve durare nel tempo, più che altrove. Perciò la visione del mondo architettonico di Mauro Andreini, nonostante le prime apparenze, si situa all’opposto dell’effimero post-moderno. Tanta fatica, tanta ricerca non sono giochi o tanto meno divertissements, ma prove d’artista, che sa quanto difficile sia oggi maneggiare le forme architettoniche senza cadere nel neoclassicismo rétro o nel neo futuribile alla Blade Runner…” (Giovanni Klaus Koenig)
Così nel 1991 pubblica una raccolta di primi ragionamenti disegnati e costruiti in MAURO ANDREINI. ARCHITETTURA IN CORSO, Electa (a cura di A.Acocella) che intendeva proporsi come un insieme di tappe provvisorie ed inconcluse di un percorso più ampio rivolto ad una possibile attualizzazione e reinterpretazione contemporanea dell’architettura toscana anonima.
Nello stesso anno pubblica una serie di riflessioni nel libro MAURO ANDREINI. PERMANENZE E MODIFICAZIONI DELL’ARCHITETTURA, Murst 1991, che diventerà il testo guida del corso propedeutico alla progettazione che svolge, su contratto, all’università di Firenze.
Nel 1994 pubblica una raccolta di disegni ad acquarello fatti nei tre anni precedenti MAURO ANDREINI: NOVA ATLANTIDE, Libra 1994 (a cura di M.Pisani), luoghi immaginari, laconici. Pezzi di città che messi insieme fanno una città immaginaria.
Nel 1993 un suo progetto è pubblicato nell’ALMANACCO DELL’ARCHITETTURA ITALIANA. Electa
Nel 1995 numerosi suoi disegni visionari e progetti sono pubblicati nel libro di Alfonso Acocella TETTI IN LATERIZIO. Laterconsult.
Dal 1996 al 2000 progetta e realizza tre complessi residenziali a Montalcino, a S.Quirico d’Orcia e a Siena. Nello stesso periodo è invitato a tenere conferenze sui suoi progetti nelle università di Napoli, Roma, Firenze, Siena e Milano.
Nel 1999 realizza il progetto di riqualificazione urbana dell’area Lungomura e Porta Nova di S.Quirico d’Orcia che viene selezionato per la mostra e catalogo LO SPAZIO PUBBLICO IN ITALIA 90-99, Alinea (a cura di A.Acocella, M.Casamonti, P.C.Pellegrini)
Nel 2002 e nel 2003 è selezionato tra i 60 architetti italiani per la rassegna espositiva sull’architettura italiana contemporanea DAL FUTURISMO AL FUTURO POSSIBILE svoltasi al Design Center di Tokio ed al La Cambre/CIVA di Bruxelles (Comitato scientifico: F.Purini, P.Portoghesi, J.Rikwert, M.Paladino, G.Aulenti, P.Culotta, P.Baldi,etc.) organizzata dal Ministero per i Beni Culturali, il ministero Affari Esteri e dalla Fondazione Italia in Giappone.
Dal 2003 al 2014, appare il periodo più prolifico ed importante della sua maturità. In pieno silenzio progetta e realizza i progetti del Centro comunitario e religioso a Firenze, del Centro sociale a Bologna, della Casa col campanile a Mirabella e del Centro ricettivo polivalente a Firenze che verranno pubblicati in numerose riviste nazionali.
Con questi progetti si allontana dal “tradizionalismo” toscano, per avvicinarsi ad una architettura “metafisica”.
Nel 2008 è pubblicato su Abitare la Terra, la rivista diretta da Paolo Portoghesi, un ampio servizio sul Centro comunitario e religioso di Firenze, con un ampio testo di Francesca Gottardo che descrive il suo passaggio dal toscanismo al metafisico.
Nello stesso anno suoi progetti sono pubblicati su alcuni webmagazines, altri numerosi interventi su riviste e libri teorici citano la sua opera.
Franco Purini e Mario Pisani lo inseriscono nei loro libri teorici tra i giovani architetti italiani che si sono distinti in singolarità di linguaggio.
Sempre nel 2008 è invitato insieme ad altri noti designers italiani a cimentarsi in un progetto di oggetti illuminanti in ceramica esposti nella mostra ARTE e LUCE,
Nel settembre 2010 un ampio articolo dello scrittore e giornalista Camillo Langone su Il Foglio lo include tra “i sei magnifici architetti che grazie al cielo non troverete alla Biennale di Venezia”.
Nel 2011 è selezionato per l’esposizione sull’architettura italiana contemporanea ITALY NOW. 2000-2010 al Congresso Mondiale di Architettura svoltosi a Tokio.
Nel 2012 è selezionato per l’esposizione sull’architettura italiana contemporanea ARCHITECTURE 2000-2010 all’Istituto Italiano di cultura a Toronto e Vancouver – Canada
Il 2 Marzo del 2012 è intervistato da Enrica Bonaccorti nel programma TORNANDO A CASA su RAI Radio 1.
Riprende a disegnare ad acquerello dopo circa quattro anni di inattività, inizia un periodo di ricerca su nuovi temi e nuove esplorazioni creative con le nuove serie tematiche: Dopo la fine del mondo, Ritratti di luoghi, Il futuro dell’abitare, Architettura morta, Il massacro del Sand Creek, Paesaggi poveri e quelli della serie Architetture visionarie. Disegni inediti, che sin dalle prime uscite, riscuotono una diffusa curiosità ed apprezzamento pubblico di Adolfo Natalini, Vittorio Savi, Franco Purini, Mario Pisani e tanti altri colleghi.
Nel 2013, a Montale nell’antico castello Smilea è inaugurata la mostra di acquerelli e fotovisioni “Mauro Andreini. Terre di nessuno” organizzata e patrocinata dal Comune di Montale, Provincia di Pistoia e Regione Toscana.
Nel 2014, a Firenze nel Palagio di Parte Guelfa è inaugurata la mostra di acquerelli e fotovisioni “Mauro Andreini. Terre di nessuno”, organizzata e patrocinata dal Comune di Firenze, dal Comune di Montalcino e dal Comune di Montale.
Nel 2015, a Pistoia nelle Sale affrescate del Palazzo Comunale è inaugurata la mostra di acquerelli e fotovisioni “Mauro Andreini. Terre di nessuno”, organizzata e patrocinata dal Comune di Pistoia.
Nel 2015, a Montalcino nel Palazzo Comunale è inaugurata la mostra di acquerelli e fotovisioni “Mauro Andreini. Terre di nessuno”, organizzata e patrocinata dal Comune di Montalcino.
Nel 2017, a Camerino è inaugurata la mostra di acquerelli “Mauro Andreini. Terre di nessuno”, organizzata e patrocinata dall’Università di Camerino. Con la presentazione e testo critico introduttivo di Franco Purini “Non è un mondo a parte, i disegni di Mauro Andreini”
“ …… Nata da una narrazione collettiva che si perde nel tempo l’architettura di Mauro Andreini, sia quella costruita sia quella solo rappresentata, è volta a esprimere le centralità della permanenza non tanto come una speranza ma come una certezza, sulla quale fondare l’intero abitare. Al tempo che scorre – il tempo convulso e tortuoso della modernità – si oppone un’architettura della stabilità che si fa antemurale nei confronti di tutto ciò che è effimero e casuale, interscambiabile e indeterminato. Criticando la modernità della velocità, della dispersione e della frammentarietà – la modernità della tabula rasa, della rottura preventiva con il passato – Mauro Andreini riafferma il valore di una parallela modernità della continuità nella quale le nuove tematiche proposte dal secolo breve si accordano sapientemente con tutto ciò che le ha precedute. Tradizionale senza essere mimetico, il mondo figurativo di Mauro Andreini non è un mondo a parte, un’espressione marginale e anacronistica, seppure autentica e prestigiosa, di una cultura della località. Tale mondo, consapevole e ispirato, è qualcosa di più, un orizzonte di senso che può oltrepassare i propri confini autografici per divenire un orientamento più vasto e generale, una prospettiva creativa chiara e operante che molti potrebbero e dovrebbero condividere. Che la complessità del mondo contemporaneo possa avere come esito una semplicità portatrice di forti valenze intellettuali, spirituali ed estetiche è il risultato che l’impegno assiduo e severo di Mauro Andreini offre alla confusa e contraddittoria scena architettonica contemporanea ….” (Franco Purini)
Nel 2017, a Roma, al Salone C.A.N., è inaugurata la mostra di acquerelli “Mauro Andreini. Terre di nessuno”, organizzata e patrocinata da Ceramiche Appia Nuova. Con la presentazione e testo critico introduttivo di Franco Purini e di Gianni Accasto.
Dal 2017 ha scelto di fare solo pochi progetti all’anno, scegliendoli di volta in volta in base al tema ed alla committenza, con la quale possa instaurare un reciproco rapporto di stima e di fiducia.
Nel 2017 Riceve l’incarico per un centro scientifico di ricerca , per una nuova piazza e per la riqualificazione urbana di un’area a Siena.
Ad ottobre 2017, a CERSAIE di Bologna, riceve il Premio e Riconoscimento alla carriera “Chiesa Oggi” per la progettazione dei luoghi di culto.
Nel 2018 è invitato dall’Università di Siena, come relatore al Convegno “La città specchio della società”, dove presenta una relazione illustrata da suoi progetti dal titolo “Architettura e Socialità”.
Nel 2018 è invitato come relatore al Seminario Internazionale di Architettura e Cultura Urbana a Camerino, dove presenta una relazione illustrata dei suoi progetti dal titolo “Umiltà e Decenza”. Dal 2019 al 2022 è di nuovo invitato come relatore al Seminario di Architettura e Cultura Urbana, dove presenta interventi illustrati dei suoi progetti dal titolo “Un museo e due pezzi di paese”, “gli spazi fuori” e “il disegno dell’immaginazione”
Nel 2019, a Siena è inaugurata la mostra di acquerelli e fotovisioni “Mauro Andreini. Terre di nessuno”, organizzata e patrocinata dall’Ordine Architetti di Siena e dal Comune di Siena. La mostra è presentata con una sua conferenza dal titolo “tra Pittura ed Architettura” dove illustra il suo personale rapporto di interazione tra queste due discipline artistiche.
Nel 2019, a Foggia è inaugurata la mostra di acquerelli e fotovisioni “Mauro Andreini. Terre di nessuno”, organizzata e patrocinata dall’Ordine Architetti di Foggia, dalla Regione Puglia, dalla Provincia di Foggia e dal Comune di Foggia. La mostra è presentata con una sua conferenza dal titolo “il mio viaggio intorno all’Architettura” dove illustra e ripercorre sinteticamente la sua carriera, attraverso architetture e dipinti.
Alla fine di questa mostra decide di interrompere temporaneamente le esposizioni delle collezioni di “Terre di nessuno” per ritirarsi in un nuovo periodo di riflessione e di silenzio.
Nel 2023 ha pubblicato il libro Mauro Andreini. A PASSOLENTO, il mio viaggio intorno all’architettura, Edifir Firenze
LIBRI:
PRINCIPALI ARTICOLI:
http://www.mauroandreini.it/it/pubblicazioni.asp
PRINCIPALI ESPOSIZIONI E RASSEGNE:
“DAL FUTURISMO AL POSSIBILE FUTURO”, La Cambre/CIVA – Bruxelles 2003
“DAL FUTURISMO AL POSSIBILE FUTURO”, Design Center – Tokyo 2002
“ARCHITECTURE 2000-2010”, Toronto 2012
“ ITALY ARCHITECTURE” , Belgrado 2011
“ ITALY ARCHITECTURE” Congresso U.I.A., Tokyo 2011
“ARCHITETTURA E’ ACCOGLIENZA”, Lucca 2020 “LA CASA DEL CONSIGLIERE KRESPEL”, Lugano 2020 “LA CASA DEL CONSIGLIERE KRESPEL”, Avellino, Foggia, Napoli 2018
“CHANGING ARCHITECTURE”, Enna 2018
“CHANGING ARCHITECTURE”, Caltanissetta 2018
“CHANGING ARCHITECTURE”, Palermo 2017
“CHANGING ARCHITECTURE”, Ragusa 2016
“ARCHITETTURE E ARCHITETTI PISTOIESI 1981-2016”, Pistoia 2016
“ARTE E LUCE NELLA CERAMICA”, Deruta 2008
“3GA”, Pistoia 2008
“CINQUE PER FOEMINA”, Firenze 2006
“LO SPAZIO PUBBLICO IN ITALIA 90-99”, Lucca 1999
MOSTRE
“MAURO ANDREINI. ACQUERELLI & ARCHITETTURE”, Foggia 2019
“MAURO ANDREINI. VECCHI POSTI DI PROVINCIA”, Siena 2019
“MAURO ANDREINI. TERRE DI NESSUNO”, Roma 2017
“MAURO ANDREINI. TERRE DI NESSUNO”, Camerino 2017
“MAURO ANDREINI. TERRE DI NESSUNO”, Pistoia 2015
“MAURO ANDREINI. TERRE DI NESSUNO”, Montalcino 2015
“MAURO ANDREINI. TERRE DI NESSUNO”, Firenze 2014
“MAURO ANDREINI. TERRE DI NESSUNO”, Montale Pistoia 2013
“MAURO ANDREINI. DI-SOGNI D’ARCHITETTURA”, Roma 1986 / Firenze 1985
- Non è un mondo a parte, i disegni di Mauro Andreini – di Franco Purini
- L’Arte della fuga, i disegni di Mauro Andreini – di Giovanni Klaus Koenig
- Per un acquerello di Mauro Andreini – di Adolfo Natalini
- Visione e Utopia nell’immaginario di Mauro Andreini – di Francesca Gottardo
- Sguardi pittoreschi, i disegni di Mauro Andreini – di Cherubino Gambardella
- Gli acquerelli visionari di Mauro Andreini – di Mario Pisani
- Dimore di Mauro Andreini – di Brunetto De Battè
- Perchè ti chiamo maestro – di Paolo Bettini
- Lettera di Capodanno – di Marcello Panzarella
- Mauro Andreini, Terre di nessuno – di Mario Pisani
- Mauro Andreini, Architetture di periferia – di Pier Paolo Piscopo https://pppiscopo.wixsite.com/pierpaolopiscopo/post/mauro-andreini-architetture-di-periferia
- Mauro Andreini, Architetto di provincia – di Massimiliano Ercolani https://dokclab.wordpress.com/2020/07/01/mauro-andreini-architetto-di-provincia/